Your Ad Here

Gol della 36 giornata

Tre reti al Siena.La festa continua



Sembra che la serata di ieri non sia mai finita. Quando arriva il pullmann interista, via Achille, a fianco dello stadio, sembra la curva: i tifosi sono migliaia, distribuiti in un paio di centinaia di metri. Gli slogan "siamo noi, siamo noi, i campioni dell'Italia siamo noi" sono gli stessi che hanno fatto da colonna sonora della nottata, gli striscioni "zero tituli" si sostituiscono alle transenne sui lati della strada. Dentro, il pubblico non è da Inter-Siena ma da derby: siamo sulle 75 mila persone. Poco prima del fischio d'inizio la coreografia annunciata: prima lo strisicione "Il Biscione ancora campione", dove per biscione si intende evidentemente quello storico ambrosiano, e non quello televisivo.... Quindi , gli spalti si tingono di tricolore, ma nella Nord compare anche un biscione azzurro, con la curva opposta che invece sfodera il tradizionale striscione dell'Ambrosiana Inter. Dopo la partita sarà ancora festa, con fuochi d'artificio. Poi la cena della squadra e quindi la nottata nella movida cittadina. Mentre per i tifosi sarà ancora carosello per le vie di Milano.
la partita — E’ festa anche in campo. L’Inter regala un’altra gioia ai suoi tifosi battendo 3-0 il Siena nel posticipo della 36ª giornata trasformatosi in festa scudetto. La gara si accende a fine primo tempo, quando Cambiasso mette dentro la rete dell’1-0 ribadendo in rete una corta respinta di Curci su tiro di Stankovic. E dire che il Siena non aveva demeritato, pressando l’Inter fin sulla propria trequarti. Nella ripresa la gara si trasforma in apoteosi nerazzurra: al 7’ Balotelli raddoppia concludendo con un dribbling su Curci un contropiede iniziato da un’invenzione di Chivu. Poi, al 31’, Ibrahimovic (che da 20’ aveva chiesto di uscire) sigla la sua 22ª rete stagionale sfruttando un assist di Mancini. In mezzo il Siena prende due pali e crea diverse occasioni, ma nulla riesce a rovinare la festa nerazzurra per lo scudetto numero 17.

Ranieri: "Svegliamoci"


Dobbiamo svegliarci, non possiamo continuare così". Così Claudio Ranieri (guarda il video) sul momento della sua Juve. Poi un "non sono tranquillo", ma anche un "al 99% resto qui" sul suo futuro. Il tecnico bianconero risponde a tutte le domande dopo il 2-2 di oggi contro l'Atalanta (guarda la sintesi), un pareggio che rischia di compromettere anche la qualificazione diretta alla Champions League, visto che a due giornate dalla fine la Fiorentina è appena ad un punto dai bianconeri. Il quarto posto sarebbe un dramma sportivo per la Juventus. "Ho molti giocatori che andranno in Confederations Cup - spiega Ranieri -, ma se dovessimo fare i preliminari dovremo iniziare la stagione molto prima, quindi molti calciatori farebbero poche vacanze. Bisogna ritrovare l'orgoglio, siamo stati per 9 mesi al secondo posto, non possiamo mollare". È concentrato sul finale di stagione Ranieri, non solo per il 2°-3° posto in ballo, ma anche e forse soprattutto per salvare una panchina alla quale tiene molto. Squadre inglesi e anche la Roma, secondo indiscrezioni di mercato, sarebbero pronti a ingaggiarlo: "Io ho sempre messo la Juve davanti a tutti gli altri club, mi è stata data l'opportunità di ricostruire una squadra, sto lavorando per questo e al mio primo posto c'è sempre la Juventus. Secondo me questa squadra, come ho sempre detto, ha fatto il massimo, dovrebbe essere chiaro a tutti. A fine anno faremo i conti, dobbiamo pensare a dare il meglio di noi stessi in queste due partite, la reazione deve esserci e a fine stagione analizzeremo bene tutto come è stato detto dalla proprietà".
PASSO INDIETRO — Ranieri ha ancora un anno di contratto, ma sa che nel calcio non sempre basta. "Puoi avere anche un quinquennale - spiega -, ma poi ti devi giocare la conferma partita dopo partita. Mi è stato affidato un progetto e continuo a lavorare per portarlo avanti, se non sono l'uomo ideale, se dopo due anni hanno capito che non lo sono, me lo diranno a fine campionato. Da questo punto di vista sono molto sereno. Per tutto il campionato ho detto che questa squadra stava dando il 120%, poi una volta fuori dalla Champions non ci siamo più riusciti e in queste ultime 7 partite abbiamo dato il 50%". Poi Ranieri torna sull'attualità. "Ci sono ancora due partite da disputare, saranno difficili soprattutto se giochiamo come oggi. Dobbiamo sempre tenere d'occhio il secondo posto, ma senza dimenticare che la Fiorentina è ad un punto", spiega Ranieri che poi torna ad analizzare la partita di oggi. "Non avevo mai giocato senza pubblico. Siamo tornati indietro. Non siamo riusciti a ripetere la prestazione di 7 giorni fa contro il Milan, dobbiamo vedere come reagiremo nelle prossime due gare, c'è tanto da guadagnare e anche da perdere, vediamo cosa riusciremo a fare". Sui troppi gol incassati, Ranieri assolve la difesa: "E' una questione di equilibrio, lo abbiamo visto con il Milan". Per Ranieri non esiste un caso Amauri ("ha subito un infortunio, si è ripreso, oggi ha colpito una traversa"), poi conclude con l'ultima analisi sul 2-2 di oggi: "Potevamo vincere così come perdere, loro hanno preso tre traverse, noi due. Non siamo più quelli che eravamo, questo è poco ma sicuro, ora vediamo se riusciremo a dimostrare che siamo un gruppo in queste ultime due partite".
PARLA COBOLLI GIGLI — "Ripetere che dobbiamo concentrarci è inutile ma veramente dobbiamo concentrarci sulle prossime due partite. Abbiamo perso una grande occasione di puntare al secondo posto, ora dobbiamo stare attenti a difendere il terzo". Ecco l'avviso alla squadra del presidente della Juve, Giovanni Cobolli Gigli, ovviamente insoddisfatto dopo il pareggio con l'Atalanta e preoccupato dalla possibilità di perdere il terzo posto, cioè l'ingresso nella prossima Champions partendo dalla fase a gironi, visto che la Fiorentina è a un solo punto di distanza. "La Fiorentina- dice Cobolli a Sky- ha due partite difficili ma pure noi giocheremo a Siena e contro la Lazio. Dobbiamo stare attenti ed essere veramente concentrati e chiedere ai giocatori il massimo, perchè sappiamo la differenza che c'è tra arrivare terzi o quarti".